Friday, December 01, 2006


O dio della primavera perdonami
perchè ho ambientato questo amore in autunno
Ma il caso non permetteva altrimenti
Quando lei mi rimandò la prima palla di neve che avevo lanciato
Dall'84° piano in direzione fiume
Dicendo che riconosceva il mio lavoro
La dovetti guardare negli occhi anche se era nuda e
i tatuaggi le tremavano

La palla di neve infranse lo specchio e quando mi voltai
eri scomparsa
Ma il tuo numero di telefono era scritto nel fiato sulla finestra
Ti chiamai e piansi dicendoti che non eri degna
Ma tu hai mandato tua sorella che un pò ti assomigliava
e abbiamo parlato sul metrò
In viaggio sotto una città che ho dimenticato
Diretto a una foresta incantata di case con cartelloni su
ogni prato

Il mio sogno mi porta lontano da te
Nei bassifondi dove non saresti mai eppure ti trovo
che mangi cibo di soul
La palla di neve al tuo fianco assieme all'ultima rosa di
primavera
Non c'è niente da dire mangiamo costolette insieme e ci
scambiamo qualche parola amara da depressi
Il jazz lievita mentre ci dividiamo sulla soglia
Non è possibile entro nella finale mondiale di stickball
con le corde del cuore slacciate

O dio della primavera perdonami
Ma le ultime tiepide notti di birra e granturco che cresce
Nella memoria gelano all'improvviso e sì
Il primo di dicembre
Il capello che avevo dimenticato mi cresce sugli occhi e
capisco che l'amore è cieco
(Pete Winslow)

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